Oggi conosciamo Bianka Seriakova, fisioterapista del CTO che grazie al sostegno di Fondazione TMSR sta seguendo il Master di specializzazione “Mind to move” dell’Università di Torino volto alla formazione di Health Specialist. L’obiettivo del corso è formare professionisti preparati ed autorevoli che rappresentino l'anello di congiunzione tra il sistema sanitario e il territorio: figure fondamentali per supportare le persone nell’intraprendere un cambiamento del proprio stile di vita con una strategia coordinata e una rete "assistenziale" integrata. Professionisti certificati in grado di rispondere al bisogno dei cittadini di affidarsi a figure professionali adeguatamente formate e capaci di lavorare in relazione tra loro. Gli allievi del Master stanno perfezionando le loro competenze in endocrinologia, anatomia, fisiologia, psicologia, neuroscienze, movimento, in accordo con i fondamentali del paradigma P.N.E.I. (Psiconeuroendocrinoimmunologia). Sono formati ad individuare ed utilizzare le leve motivazionali dei singoli individui, conoscere i meccanismi di formazione delle abitudini, di inversione delle abitudini disfunzionali e di acquisizione di nuove abitudini in linea con gli obiettivi di salute.
- Buongiorno Bianka. Ci parlerebbe del suo percorso di studi e professionale?
Buongiorno, mi chiamo Bianka e sono una persona dalle molteplici sensibilità per quanto riguarda lavoro e interessi. Ogni mia esperienza passata, in particolare nell’ambito artistico musicale – con un diploma in conservatorio conseguito appena due giorni prima di iniziare il corso di laurea in fisioterapia – la danza e l’interesse per ogni forma di movimento, l’alimentazione – che ho approfondito con uno studio para-accademico di 10 anni – e lo yoga – sono insegnante certificata Hatha yoga da ottobre 2019 – permeano il mio approccio al lavoro da fisioterapista.
Nell’anno della mia laurea, il 2011, ero convinta di volermi occupare per il resto della vita del paziente neurologico, post ictus e malattie neurodegenerative. Il primo lavoro che trovai nel 2012 rispose esattamente alle mie attese, perché mi occupai di pazienti in stati vegetativi e con Alzheimer. La musica fu lo strumento che più si rese utile per “comunicare” con queste persone intrappolate in un “limbo rumorosamente silenzioso”.
Iniziai a conoscere la storia del malato che avevo di fronte, affidato alle mie cure e a capire cosa significasse il rapporto con i parenti. Arrivarono presto anche le prime esperienze con malati oncologici, in fine vita. Ricordo di aver pensato “Non credo di poter mai lavorare con la malattia oncologica, non ho la forza di stare così a contatto con la morte”.
Mi sposto dunque nel 2016 a Riabilitazione e Rieducazione delle Patologie Acute e Croniche Ortopediche, con persone autosufficienti, ma afflitte da dolore in vari distretti corporei. Ma presto tuttavia scopro una forte reticenza da parte mia a trattare il singolo sintomo, il dolore, senza potermi occupare della persona nella sua globalità, lavorando come a una catena di montaggio, un paziente ogni mezz’ora, avvertendo con disagio una profonda distanza con le altre figure professionali che dovrebbero ruotare intorno al paziente ed educarlo a comprendere e agire attivamente nel proprio processo di guarigione.
Nel giugno 2019 vengo chiamata a lavorare al CTO, nel Reparto di Protesica Elettiva d’Anca e Ginocchio (Prof. Massè), trovando una qualità di lavoro decisamente alta. Inizio qui ad approfondire l’intervento fisioterapico pre e post chirurgico. Il dialogo con i medici è possibile quotidianamente e ho il tempo per lavorare non solo sull’acuto, ma anche sull’educazione e preparazione del paziente al suo percorso post-acuto, aiutandolo a comprendere quanto il suo ruolo sia assolutamente centrale nel processo di recupero del proprio stato di salute.
Il pensionamento del fisioterapista che lavorava all’allora undicesimo piano, oggi ottavo - Ortopedia Oncologica Ricostruttiva (Dott. Piana), mi porta a subentrargli gradualmente dall’aprile 2020. Ricordate il mio pensiero? “Non potrei mai lavorare con il malato oncologico”. Beh, la meraviglia della crescita professionale e della curiosità conduce spesso a ribaltare il proprio pensiero, scardinando la paura dell’ignoto. Renzo, il fisioterapista uscente, mi chiese “Vuoi venire a vedere il reparto e capire se può interessarti? Credo che tu, con la tua energia, possa amarlo e te lo consiglio per due motivi: il primo è Silvia (la fisioterapista mia attuale collega, che non posso non citare), persona straordinaria; il secondo sono le persone con le quali lavorerai, che chiedono tanto, ma restituiscono dieci volte tanto. Donne e uomini ricchi di vita.” Ecco che la risposta mi uscì dalle labbra prima ancora che il pensiero e la paura potessero frenarmi: “Sì, voglio vedere. Proprio perché la malattia oncologica è ciò che più mi spaventa, voglio conoscere quelle persone”.
Ed eccomi qui: sono una delle due fortunate e grate fisioterapiste, quella più “salterina” come mi definiscono i colleghi, del reparto di Ortopedia Oncologica Ricostruttiva del CTO.
- In cosa consiste il Master di I livello in Mind To Move che sta seguendo?
Sono venuta a conoscenza del Master grazie a un incontro fortuito e intenso con Rossella Postiglione dell’Università di Torino – fondatrice del Master insieme ai Dott. Fabio Broglio, Sara Carletto, Amir Lafdaigui, Luca Ostacoli –, presentatami dal Dott. Piana. Ci siamo subito riconosciute perché condividiamo pensiero e volontà di “trasformare lo stato attuale dell’approccio alla salute” in una forma che preveda la presa in carico multidisciplinare delle patologie croniche: malattie cardiovascolari, metaboliche, oncologiche, degenerative. La grande fortuna di poter vivere quotidianamente una realtà di reparto che permette di intuire la complessità della presa in carico del paziente oncologico, dell’importanza della guida attraverso il percorso di cure, della continua comunicazione tra i professionisti della salute, ha rafforzato in me il desiderio di poter studiare a livello multidisciplinare, per rendere quanto più possibile significativo il mio intervento educativo, oltre che riabilitativo, fin dal reparto. Il master consiste in otto moduli, tre giorni al mese, suddivisi per ambiti disciplinari di approfondimento (psicologia, mindfullness, movimento, endocrinologia, nutrizione ecc.), che con l’avanzare delle lezioni diventano sempre più interconnessi. L’obiettivo è formare professionisti della salute attivi in ambito di cura, prevenzione ed educazione della persona al cambiamento del proprio stile di vita, che si trovi già in uno stato patologico in atto o sintomatologie ancora non concretizzate in una diagnosi. Frequentano il Master fisioterapisti, chinesiologhi, infermieri, medici di base, endocrinologi, psicologi, una antropologa, una giovane neolaureata in scienze e tecniche erboristiche, nutrizionisti. Immaginate la meraviglia dei confronti che prendono vita durante le lezioni!
È come imparare più “lingue professionali” diverse per poi iniziare a dialogare correntemente in un linguaggio comune, perché è proprio questo che si “scopre” (o si è sempre saputo ed è così confermato): parlare di salute, significa parlare tutti la stessa lingua, perché siamo tutte persone fatte di corpo, mente, emozioni, sistemi immunitari, metabolici, neurovegetativi unici e interconnessi e inscindibili tra loro.
Il mio intervento da fisioterapista è imprescindibile non solo da quello medico-chirurgico, ma da quello psicologico, metabolico, nutrizionale, di ricondizionamento fisico ecc.
Direi un Master con un potenziale immenso per la nostra salute.
- Com'è articolato il corso?
Il corso è articolato in 8 moduli formativi e 5 seminari tematici a scelta, per un totale di 117 ore di lezione frontale, 242 ore di lezione teorico-pratica e 50 ore di tirocinio in strutture convenzionate con lo Spin off. (mindtomove.it) Frequento le lezioni una volta al mese, per tre giornate intere di full immersion dal venerdì alla domenica. I primi quattro moduli sono dedicati alla creazione di un linguaggio comune, in modo da permettere la comprensione dell’endocrinologia, la nutrizione, le basi neurofisiologiche del movimento, i principi della mindfulness e della psicologia a tutti noi, classe variegata di professionisti. Abbiamo avuto la nostra prima prova d’esame a febbraio, ne seguiranno altre due ancora intermedie prima della tesi conclusiva, prevista ad ottobre 2023. I prossimi moduli saranno sempre più multidisciplinari e presto conosceremo sedi e possibilità di tirocinio. Per riconfermare l’obiettivo di formare professionisti che lavorino in equipe e parlino la stessa lingua, le tesi finali saranno scritte ed elaborate in gruppo. Posso anticiparvi che c’è già grande fermento ed entusiasmo tra tutti noi iscritti. Al termine dei moduli torniamo a casa sempre carichi di nozioni e pienamente appagati e ispirati, per affrontare il lunedì lavorativo con quel qualcosa di più, di diverso, di innovativo.
- Come valuta al momento questa opportunità formativa? Costa sta imparando?
Sono davvero grata a Fondazione TMSR per permettermi di partecipare a questo Master. Sono sempre stata affamata di conoscenza, e avere la possibilità di fondere tutte le discipline di mio interesse in ambito salute, rafforzare quella che è sempre stata una mia propensione alla multidisciplinarietà e potermi confrontare con i miei pregiudizi, poterli scardinare uno per uno, mi dona un grande senso di libertà, di gioia, di reale possibilità di cambiare le cose.
Sto imparando che la complessità è il risultato di una “sofisticata semplicità”, nel senso che la natura ha creato dei sistemi perfetti, elegantissimi, articolati, ma meravigliosamente comprensibili. La salute parla una lingua semplice, è alla portata di tutti, è uno stato di natura appunto, a partire dalla nostra nascita. Sto imparando che l’umanità ha fatto enormi progressi, specializzandosi sempre di più a livello microscopico, ma che proprio questa specializzazione, ha fatto perdere di vista la “sofisticata semplicità” della vita. Sono grata di poter testimoniare l’esistenza di grandi professionisti che sono usciti dal loro infinitamente specifico ambito per tornare alla visione globale della persona.
Da bambina avevo già capito quanto ogni singolo individuo potesse contribuire al tutto. Lo yoga in età adulta ha confermato e rinforzato il concetto di essere tutti unici e inscindibili da un Tutto.
Questo Master è l’ulteriore promessa di riportare la salute al centro della Vita, non come antidoto ed evitamento della morte, ma come prima qualità della vita stessa, da mantenere, curare e recuperare, con l’aiuto di professionisti aperti a una visione a 360 gradi del problema e della ricerca, insieme al paziente, della sua specifica e individuale soluzione.
Il filosofo Umberto Galimberti sostiene, non a torto, che al giorno d’oggi non abbiamo allungato la vita, ma solo prolungato lo stato di malattia. Ecco, è giunto il momento di ritrovare la salute, ripensare gli stili di vita e invertire la rotta. Questo è ciò che voglio contribuire a fare grazie al vostro aiuto e supporto, grazie al Master e a tutte le future occasioni che mi si presenteranno. Grazie.